ACROBAZIE RABBIOSE
Stanotte ho guardato all’interno dei labirinti
ho vissuto nei mondi paralleli
mi sono abbandonato a danze sfrenate.
Ho sognato come sogna ogni bambino
la principessa prigioniera da liberare.
Stanotte ho estratto conigli dal cilindro di Mago
guardando le stelle
illuminare il buio della notte.
Ho raccolto piccole fragole
e profumati funghi
in boschi freschi al profumo di pino.
Stanotte non sono naufragato in un videogame
ma sono decollato col mio aereo nella vita
consumando le ali
in rabbiose acrobazie
fino al mattino.
Nuovi mondi da esplorare mi attendono.
di Massimo Barile
non potevo chiudere meglio di quest'anno che se ne va, con questa bellissima poesia di
RispondiEliminadi Massimo Barile
perchè propio lui?
Le poesie possono assomigliare a tante cose.
A un lamento d'amore, a una risata sonora, a un'eco lontana oppure a una voce presente, qui e ora, nello stesso spazio e tempo di chi legge: un po' come trovarsi con un amico e scoprire che le parole sono sempre le stesse eppure sempre nuove, e che non c'è bisogno di intendersi sul significato perché è il medesimo per entrambi.
La dimensione in cui si muovono le poesie di Massimo Barile è un po' quest'ultima: niente facili effetti, niente ammiccamenti, niente sbavature sentimentali. Parole sobrie e misurate, che si immaginano raccontate di sera, magari davanti a un bicchiere di buon vino.
E del vino queste poesie hanno la schiettezza e il colore di rubino, intenso e trasparente: perché si offrono immediatamente alla comprensione eppure non dicono tutto, lasciando aperte le porte a quel tanto di mistero che ognuno porta dentro di sé. Non si tratta di esoterismo, per carità: ma a chi non è capitato di fermarsi all'improvviso, senza una ragione apparente, perché un pensiero, un qualsiasi pensiero, è sbucato chissà da dove, facendo apparire tutto, per un attimo, completamente diverso rispetto al solito? Un po' come voltarsi di scatto, verso una parete dove ci si aspetta di trovare uno specchio, e trovare il muro anziché la propria immagine riflessa. Quell'attimo di stordimento, di vuoto, lascia un riverbero strano che porta a guardare la realtà con occhi nuovi, almeno per un poco.
Non dare nulla per scontato è un esercizio salutare che a giudicare dai versi Massimo pratica con fermezza e assiduità. È per questo che le sue poesie non consentono disattenzione; e non deve ingannare il linguaggio piano e semplice, la costruzione basata sul verso libero, il tono sovente assai discorsivo:
tutte cose che creano una voluta e apparente semplicità e una altrettanto voluta e apparente facilità di lettura, sostenuta anche dal frequente ricorso all'anafora (e più raramente alla rima) che crea una ritmica di sottofondo molto precisa e scandita, conferendo alle poesie nel loro insieme una sorta di cantabilità.
un sorriso a tutti voi, lisa
Cara Lisa, passo da qui per augurarti un felicissimo 2010, ricco di gioia e di bellissime poesie!
RispondiEliminaEvelin
Che il nuovo anno sia per te ricco di soddisfazioni.
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